Il padre del bizzoso attaccante del Manchester City Jack Grealish, già noto per alcuni comportamenti sopra le righe, non si è smentito dopo Istanbul
Non deve essere facile gestire il proprio comportamento, e modellare le proprie abitudini agli elevatissimi standard di professionalità che il tuo top club richiede, quando si ha un padre che da giovane, ma anche successivamente, ne ha combinate quasi di tutti i colori. E con cui comunque si ha un rapporto ai limiti del simbiotico, tale è la sintonia familiare.
Se a tutto questo aggiungiamo i tanti milioni entrati nelle casse di casa grazie al fantascientifico trasferimento (117 milioni di euro) dall’Aston Villa al Manchester City, il quadro è completo. La miccia è sempre pronta a scoppiare.
Per carità, considerando la cultura di provenienza e gli illustri esempi anche di grandissimi giocatori che lo hanno preceduto – su tutti George Best, ma anche Paul Gascoigne, Andy Carroll e Rio Ferdinand, tanto per restare più sull’attualità – Jack Grealish non è certo il primo a convivere con la fama di ‘bad boy’.
Un appellativo che forse inorgoglisce anche in qualche misura lo stesso padre, Kevin, già tifosissimo dei Villans, che ha raccontato con orgoglio di quando ha ballato ubriaco in una fontana dopo la vittoriosa finale dell’allora Coppa dei Campioni tra il club di Birmingham e il Bayern Monaco. Ecco, le scene, pur in location differenti, si sono ripetute anche in quel di Istanbul, dove Jack ha alzato la Champions League conquistando anche il prestigioso ‘treble‘.
Kevin e Jack Grealish: una coppia ‘pericolosa’
Dopo aver dato spettacolo negli spogliatoi dell’Ataturk in compagnia di Kalvin Phillips – altro ‘tipetto’ niente male della rosa dei Cityzens – (i due si sono reciprocamente versati addosso dello champagne che poi hanno ovviamente bevuto), Jack ha trascorso buona parte della nottata in compagnia di papà Kevin. Col quale avrebbe dato libero sfogo all’alcol in un lussuoso hotel di Istanbul.
Intervistato dal ‘The Mirror’, papà Grealish ha raccontato di come soffoca i sigari assieme ad Alf-Inge Haaland, il già chiacchierato padre del bomber del City (protagonista di episodi discutibili al Bernabeu in occasione della gara d’andata delle semifinali, contro il Real Madrid). Ma ha anche rivelato di aver regalato a Noel Gallagher una maglia autografata da tutti i calciatori, oltre ad aver rilasciato una breve intervista a fine festa, un po’ brillo per sua stessa ammissione.
Insomma, la ‘stravaganza’, i comportamenti socialmente discutibili, sembrano essere all’ordine del giorno in casa Grealish. Per ora Jack, da quando è uno Sky Blue, non ha mai oltrepassato la soglia del rimprovero ufficiale. Del comportamento poco professionale. Si ha però l’impressione che si sia sempre un po’ sul filo del rasoio. Forse l’unico modo per essere felici e rendere così bene in campo come è solito fare il numero 10 del Manchester City.
